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Elastomer: le bestioline galleggianti che fregano aspi, trote e cavedani (anche d’estate) | Extrafg Blog
Bestioline Galleggianti & Furbate Estive: il potere dell’Elastomer su aspi, trote e cavedani
Diciamocelo: non esiste un’esca “per bass” o “per trota” o per quel pesce specifico che funziona solo per quello. Non esiste nemmeno “l’esca filosofale”, quella che va bene per tutto un po’, come si faceva una volta.
Esiste l’esca giusta nel momento giusto. E d’estate, quando l’acqua si abbassa e i pesci si portano a caccia nei pressi delle cover, in cerca di refrigerio e l'agguato perfetto, una di quelle giuste è fatta di elastomer — che non è né una parolaccia né un insulto (anche se “guarda che faccia da elastomer” non suona male).
L’elastomer è quella gomma strana, super morbida, che se la tiri si allunga come una caramella delle giostre, ma non si rompe mai.
Ma cos’è ‘sto elastomer?
Chimicamente è un materiale termoplastico elastico. Si chiama TPE (o anche TPR) e ha caratteristiche pazzesche: è galleggiante, resistente allo strappo e super flessibile. Non puzza, non si taglia, non si deforma nemmeno se ci passi sopra con la macchina (successo per sbaglio, true story).
È dai tempi di Achille piè veloce, fino ad arrivare ai supereroi Marvel e DC, che quello che sembra invincibile ha sempre un punto debole: non mischiate MAI le esche fatte in Elastomer con altre soft bait, pena: ritrovarsi con la busta di esche sciolte e unte da far schifo.
Dai bass ai Ciprinidi: una furbata estiva
L’estate è il momento in cui cavedani o aspi si fanno furbi (non che nelle altre stagioni siano da meno). Stanno vicino alle cover, sotto ai salici, nei giri d'acqua dove arriva l’ombra. In quel contesto, l’elastomer galleggiante, se lanciato bene e fatto skippare come si deve, diventa micidiale.
Io li ho usati dalla barca, con lanci sotto i rami in zone praticamente inaccessibili. Lì dentro, con un po’ di pazienza, i topolini fanno il lavoro sporco: zigzagano sull’acqua come se ci fosse una creaturina in fuga, richiamano attenzione senza fare casino, e restano a galla ad aspettare la cacciata secca.
Le trote? Altroché: elastomer anche in corrente
Se con topolini e ranocchie l’elastomer dà il meglio nelle cover e in superficie, sott’acqua diventa ancora più interessante. Parlo degli shad galleggianti realizzati con questa gomma: piccoli pescetti iper-realistici, montati su testine piombate leggere, che diventano micidiali anche per la trota in corrente.
La morbidezza dell’elastomer fa due magie:
- Esalta il movimento: il corpo vibra e "respira" anche con il minimo flusso, molto più naturale rispetto ai classici soft bait in PVC.
- Migliora la ferrata: quando il pesce morde, la gomma cede come se fosse materiale organico, vivo, si piega subito e lascia scoprire l’amo senza l’effetto tipico delle gomme più rigide.
Li ho usati sia in piccoli torrenti da spinfly, sia in fondovalle con correntine regolari. In queste condizioni, uno shad in elastomer con testina da 1,5 a 3 grammi, recuperato con leggere jerkatine, imita perfettamente un foraggio in fuga. E quando arriva la botta… si sente tutto, perché l’elastomer trasmette perfettamente ogni cosa sulla treccia.
Come si innescano queste bestie?
Qui il trucco è non complicarsi la vita: l’elastomer lavora già bene di suo, devi solo accompagnarlo.
Per le versioni topwater (tipo topolini e ranocchie):
- Amo wide gap misura 1 o massimo 1/0
- Nessuna piombatura: il materiale galleggia naturalmente
- Skipping sotto le cover: serve precisione e mano morbida
- Recupero: piccole jerkate di punta, pause, movimento stile "mini walking the dog"
Per la versione sinking (con gli shad su trota e persici):
- Testina piombata leggera: 1,5–3 grammi massimo, in funzione della corrente
- Innesco centrato perfettamente per non "spaccare" l’elastomer durante il montaggio
- Recupero a salire, con leggere jerkatine alternate a pause: il corpo morbido farà il resto
Un materiale, mille usi (e tutta la fantasia del pescatore)
L’elastomer, preso da solo, non fa miracoli. Ma se ci metti dentro la fantasia del pescatore, quel pizzico di voglia di provare l'innesco diverso, di lanciare due dita più in là sotto al ramo giusto, o di skippare sotto quella cover che “tanto non ci arrivo mai”... comincia la magia
È un materiale che ti permette di inventare, di adattare, di leggere lo spot e cambiare approccio con lo stesso artificiale: lo usi come topwater, lo trasformi in shad per la trota, lo propini agli aspi come un insetto in difficoltà.
E alla fine, quando la canna si piega, capisci che non è solo la chimica del TPE a fare la differenza, ma la testa di chi sta tenendo la canna.
Elastomer: non sarà la bacchetta magica Harry Potter, ma se ci metti un po’ di testa… si avvicina parecchio.
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